Coltelli e pistole nei derby con la Battipagliese
L'anno successivo, l'U.S. Ebolitana, che indossa una casacca biancoazzurra, talvolta a strisce verticali, è affiliata alla F.I.G.C. e, nella stagione '32/'33, disputa il suo primo campionato federale, la III Divisione Campana. Inserita nel girone B, dove ci sono l'Irpinia, che schiera tra i pali il giovane Alfonso Ricciardi, portiere in seguito della Salernitana, del Bari e del Milan, nonchè della Nazionale Universitaria; la Paganese di Milite, Valese, Coda e Tessitore; l'Angri, il Leopardi di Torre del Greco, il Fascio Giovanile Napoli e la terza squadra della Salernitana.
L'Ebolitana è allenata da Osvaldo Sacchi, bomber del Savoia e dell'Internaples degli anni '20. La compagine eburina, che schiera De Sio, Ginosi, Giannatiempo, Cristini, Cataldo, Mancini, Pagano, Monfregola, Maiolino, Paolillo e Mancini, si qualifica insieme a Paganese, Irpinia e Battipagliese (squadra dell'ex frazione che divenne Comune autonomo con Regio Decreto il 28 marzo 1929 costituito da parti dei comuni di Eboli e Montecorvino Rovella dall'impegno di Alfonso Menna, dirigente degli affari generali del Comune di Salerno) alla seconda fase del torneo, per l'assegnazione del titolo di Campione Campano.
Nel girone finale, i biancazzurri, devono vedersela con compagini già affermate, come la Puteolana, il Nola e l'Aversana. I ragazzi di Sacchi, sorprendentemente, terminano il campionato in testa alla classifica alla pari con la Puteolana. Nella gara di spareggio, disputata a Nocera Inferiore il 2 luglio 1933, l'Eboltiana superò, non senza difficoltà, la Puteolana per 2-1, grazie ad una doppietta di Massacesi, il quale , prima pareggiò al 48', la rete del puteolao Padoni, segnata al 10', e poi regalò la vittoria ai suoi, segnando al 21' supplementare.
L'Ebolitana fu così, meritantamente proclamata Campione Campana di III Categoria.
Questa la formazione vittoriosa contro i flegrei: De Sio, Ginosa, Giannatiempo, Spadafora, Barbato, Cristino, Massacesi, Masillo, Cataldo, Maiolino, Pagano. Oltre al titolo, l'Ebolitana, ottenne ovviamente anche la promozione alla II Divisione.
Per il Campionato '33/'34, la squadra biancazzurra, che nel frattempo aveva Ceresoli come allenatore, disputò il girone unico di II Divisione, insieme ad Aversana, Battipagliese, Calafa Salerno, Lucano Potenza, Campobasso, Pagnaese, Fascio Giovanile di Napoli, le seconde squadre di Salernitana, Bagnolese e Savoia e la terza squadra del Napoli. Un girone proibitivo, dato il valore delle compagini che ne prendevano parte.
Sul campo, invece, la squadra che schierava Villa, Vilani, Giannatiempo, Jezzo, Noviello, Cristini, Spagna, Roma, Oropallo, De Sio e Tessitore, partì a spron battuto, e ben presto si ritrovò a guidare la classifica insieme a Paganese, Campobasso e Battipagliese. La prima sconfitta stagionale, che costò anche il primato, si registrò proprio a Battipaglia, dove l'Ebolitana, sconfitta per 2-0, rimandò alla gara di ritorno i propositi di riscatto.
Il tanto atteso derby di ritorno, invece, caratterizzato da gravi incidenti, porterà al ritiro della squadra dal campionato e alla sua successiva scomparsa. L'11 marzo 1934, sul campo di San Berardino, la Battipagliese passò per 2-1, dopo che Oropallo aveva illuso i locali.
Al termine della gara, una furibonda rissa scoppiò tra le due opposte fazioni. I più esagitati, non esitarono a tirare fuori i coltelli e, nel trambusto generale, si udirono alcuni spari. Numerosi fuorno i feriti. La tragedia fu evitata grazie al massiccio intervento della milizia. Il campo di Eboli fu squalificato a vita e, l'Ebolitana, privata così del campo da gioco, fu costretta a ritirarsi dal campionato.
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